Salve, sono Lino e scrivo da Roma.
Seguo da sempre il vostro blog e sono convinto della vostra estrema competenza.
Desidero farvi una domanda che vi sembrerà pleonastica ma mi attanaglia da sempre…se si è già provveduto ad allarmare ogni varco di accesso in casa magari con dei magnetici di ottima fattura? Perché secondo voi un impianto di allarme degno di questo nome deve necessariamente prevedere l’integrazione con sensori volumetrici i vari punti di passaggio?
Non è solo un enorme dispendio in termini economici?
Grazie
Salve Lino. Siamo onorati di risponderti.
Secondo la nostra oramai più che pluriennale esperienza in impianti di allarme (ed in segnalazioni relative), per tutelare adeguatamente una abitazione dai tentativi di effrazione non è mai abbastanza quello che in prima battuta la nostra mente riesce e prevedere.
In termini di sicurezza delle infrastrutture, difatti, ogni varco è una possibilità per i malintenzionati che vogliano accedervi.
Questi vanno adeguatamente protetti, magari con ottimi sensori magnetici però…..se un magnetico dovesse funzionare male, troverebbero pane per i loro denti scontrandosi con tecnologie evolute come quelle dei più moderni sensori volumetrici cui affiderei volentieri la mia incolumità e quella della mia casa sotto il profilo non solo patrimoniale.
In gergo militare questo esprime il concetto di ridondanza……se uno non dovesse essere sufficiente o non funzionare adeguatamente…….
Upgrade: vuoi avere maggiori chiarimenti sul significato della ridondanza nei sistemi di allarme? Inviaci un messaggio.
è vero che esistono sensori che non scattano al passaggio di animali domestici?